Paradiso. Parola che evoca molte idee. Ma tutti sono d'accordo in una cosa: è il luogo più bello.
Cari amici,
sto per raccontarvi una storia. La storia di quando giunsi in paradiso.
< Il 16 Aprile, Madredeus, un gruppo di angeli, lo portò qui, a Guadalajara. "O Paraíso"...
Le luci cominciarono a scomparire, e nel mezzo di questa oscurità, il raggiante contorno di Teresa e le ombre crepuscolari di Pedro, Carlos Maria, José e Fernando apparirono. Il giorno e la notte insieme, nessuna differenza tra loro. Teresa, il sole, i suoi compagni, la luna. La musica era la loro luce. Le nostre anime si giunsero in una sola. La comunione di Madredeus con il pubblico, nessuna differenza. Una sola anima. Loro hanno la capacità di unire gli spiriti, almeno per un momento. Dopo questo, la comunione dei nostri sentimenti più reconditi, delle nostre paure, emozioni insieme alle parole e, forse alle lacrime. Loa abbiamo toccato con mano.
"Haja o que Houver". Accada quel che accada, il paradiso è con noi. Madredeus è con noi. Non importa quello che accadrà, non vi è nulla di sbagliato, lo so. Entrammo là dentro e una lacrima proruppe, un cuore stava sentendo. Il vostro?... Forse. Il mio? Si. Potrei dire: il nostro. L'angelo sta cantando. L'unico angelo che è vestito in nero e che possiamo vedere bianco. L'unico angelo vestito in nero e che riflette la luce del sole. La musica scorre nelle nostre vene. Dio iniziò a sorridere. La gioia della vità iniziò. Qualcuno disse in un tempo lontano: "Dio fece la tristezza e la gioia così vicine che a volte piangiamo di quest'ultima". Altre lacrime... tristezza o gioia? Non so... voi sapete dove siamo ora... non vi è differenza. Accada quel che accada, dopo questo cammino non avremo più paura di sentire, qualsiasi cosa sentiremo. I sentimenti sono l'espressione dell'essere umano, l'essenza di noi. E' la differenza tra noi ed il resto della natura. Noi affronteremo tutto questo con gioia. Accada quel che accada noi sentiremo sempre e comunque....
... Il passo successivo fu di dire addio a questa paura, la paura dei sentimenti, loro ci fecero dire addio per non tornare più, "Adeus... e nem voltei". L'inizio di un cammino che stava iniziando a cambiare il modo di sentire di ciascuna delle duemila persone presenti. Tutti si arresero a questa voce celestiale, a questa musica divina, eravamo mano nella mano con gli angeli che ci regalarono una delle più straordinarie esperienze della nostra vita... Solo gli amici ci aiutano a ripulire la nostra anima con le loro parole, ma Madredeus lo fa con l'unico linguaggio che non ha bisogno di traduzioni: la loro musica. Addio, o mia paura... benvenuta o mia vita...
"Il domani non muore mai" dice qualcuno... questo perché il domani è una parte dell'eternità, "Amanha". A parte questo nostro universo, noi dovremmo sempre avere un futuro, un domani, forse un inizio, forse per continuare, forse per finire... ma la nostra anima non morirà mai, e quindi il domani è una parte delle anime... in paradiso esiste sempre un domani per creare qualcosa di nuovo, qualcosa di grande o solo per essere, per esistere... la ragione degli angeli. La musica è essere, esistere... è una parte della natura e vedrà sempre un nuovo domani dove il tempo non esiste ancora...
... dove tutto è una piccola cosa. Continua il nostro meraviglioso cammino. Qualcuno dice che le cose più grandi sono le piccole cose. Non è molto difficile da capire, qui non abbiamo nulla a parte noi stessi e noi siamo la parte più piccola dell'universo, ma è abbastanza per essere felici, poiché abbiamo bisogno solo di noi stessi. "Coisas Pequenas". Questa piccola cosa che noi siamo può improvvisamente diventare la più grande fonte di gioia. Vi è solo bisogno della verità e di lasciare i nostri sentimenti volare come uccelli nel mezzo dell'oceano... nulla li può fermare.
Arrivammo poi ad un confine. Il confine tra realtà e sogno. "A Margem", confine benedetto. E' una linea sottile e non cadremo mai se siamo in paradiso. Io capisco il significato di "mai"... ma perché così tante persone parlano del "mai" come qualcosa che accadrà in un lontano futuro? Nessuno può parlare del "mai", poiché non ha fine, nessuno lo ha mai visto eccetto gli occhi dell'eternità, ma qui in paradiso lo possiamo vedere e avrei paura a ripeterlo: nelle mani di Madredeus non cadremo mai dall'altra parte di questa linea, di questo confine. Una linea dove i sogni diventano realtà e dove possiamo vedere che la realtà di alcune persone è il sogno di altre, e che la storia della gente non ha fine. E' molto semplice: questa fine è l'inizio di un'altra storia, è semplicemente un cambiamento di padrone. Condividiamo il mondo dei sentimenti, delle paure e le emozioni sono nell'aria che noi respiriamo e non lo vediamo... dal paradiso lo possiamo fare... Noi stavamo camminando sulla linea della fantasia della realtà e della verità del sogno. Dopo questo, saremo capaci di camminare nell'aria e di volare sulla terra.
Il passo successivo fu il mare. "O Mar". Forse è l'unico luogo più vasto di noi. Un riflesso della pace... della libertà. E' quello che la nostra anima dovrebbe contenere: acqua di vita. La sua voce la stava dando a noi. L'elemento della vita. Il canto del maro è pieno di libertà, le nostre anime stavano volando senza alcun ostacolo... i sentimenti stavano volando come uccelli. Li liberammo. Spogliammo le nostre anime e condividemmo lo stesso spazio... con il paradiso come testimone... e Madredeus come guida.
Come dissi, qui il tempo non esiste, esiste solo nella nostra immaginazione e questa è la misura per dare la libertà ai nostri sentimenti. Non ci preoccupiamo della fine. L'eternità è uno specchio delle nostre anime. "Canção do Tempo". E' uno spazio senza inizio né fine... qualsiasi cosa può essere sognata, detta o fatta qui... nessuna preoccupazione... nei nostri cuori possiamo fare quello che vogliamo. Questa è la forza della vita... sognamo con l'anima e nelle nostre menti ci accorgiamo solamente di ciò che stiamo facendo.
Il paradiso è questo, poiché possiamo vedere il dolore senza sentirlo, poiché noi abbiamo tutta la gioia e la pace per dare un sorriso invece della guerra. Così arriviamo ad una finestra e possiamo vedere la guerra, una massa di dolore. Ira e furia. In questo momento, Madredeus ci mostrò che siamo capaci di fronteggiare la guerra con l'amore e la gioia, con la pace dell'angelo che sta cantando una canzone che scuote e ci rende più forti. "Agora - Canção aos Novos". Rabbia e armi. Forse era la finestra dei nostri cuori e la guerra era con noi, ma stavamo dimenticando noi stessi con la magia e la forza di quelle note. Con il sorriso di quella musica.
Tempo per la riflessione... e dopo pochi minuti gli angeli ritornano.
Non capiamo ancora. Cerchiamo ancora le spiegazioni ditutte le cose, ma le cose del paradiso non ne hanno. Inoltre, cerchiamo qualcosa dove nulla esiste. "Ainda", in paradiso non avremo mai più bisogno di queste cose, siamo liberi, voliamo, dal più profondo del nostro cuore alle più alte stelle. Siamo come luce, possiamo attraversare qualsiasi finestra, o un cuore aperto per ricevere la nostra luce così come i Madredeus stavano facendo. Una luce fatta del suono di una voce d'angelo. Siamo capaci di vedere il suono, viene dal suo cuore e, nonostante sia priva di colore, ha brillantezza e può purificare le nostre anime. Non vorremo più altri "Ancora". Saremo vivi e svegli per vedere dove sta la verità. Che voce... che ci crediate o no: la voce di Dio.
Cominciammo poi a volare come rondini in primavera, "A Andorinha da Primavera", siamo capaci di vedere ogni cosa su questo mondo, nulla è nascosto alla nostra vista poiché ora vediamo con gli occhi del cuore e tutto è chiaro, il nero è bianco e il bianco è trasparente, respiriamo la libertà, tastiamo l'amore nell'aria e stiamo ancora ascoltando la musica della parte più profonda della nostra anima, ma siamo parte di una storia, ricordate?... quindi, siamo forse parte di qualcosa che venne prima, qualcosa che venne mille anni prima... forse qualcosa che è sempre esistita... forse questa musica è una parte dell'essere umano per l'eternità ed è sempre esistita e continuerà ad esistere... è solo che nessuno l'aveva mai mostrata a noi, o almeno non nella forma in cui lo fecero l'angelo e la sua compagnia, ma questa musica è una parte di noi e nulla la cambierà. E' una parte della natura, un'altra espressione della natura. Forse... si tratta della natura con il volto di musica...
Poi, visitammo un fiume, quel fiume che abbiamo dentro di noi. Il fiume dei nostri sentimenti. L'acqua della vita scorre nelle nostre vene e come Pedro disse un giorno: "Il fiume è l'unico testimone delle nostre vite". Questo perché quando un sentimento si affacciò per la prima volta nella nostra vita, fu il nostro sangue ad essere il primo a volerlo conoscere. "O Tejo", fiume del paradiso. Quante cose sai di noi, tu che scorri nelle mie vene conosci quello che sento. Non posso mentirti. Qui tutto è vertà. Il fiume della verità. Ricordate semplicemente le parole di Virgilio Ferreira: "La verità è un errore in attesa dell'occasione"...
Arrivammo poi in un luogo ove la musica era la più pura espressione di noi... loro la chiamano "Minuete" ed è la preparazione della nostra anima per affrontare i nostri opposti sentimenti: allegria e tristezza. Non abbiamo più paura di farlo, stiamo per vedere il sorriso delle lacrime. All'inizio, il cantare delle corde ci stava mostrando la gioia della vita, la felicità della vita, "Allegro", il nome migliore possibile. Le corde di chitarra ridevano, e le nostre anime pure. Momenti preziosi per i nostri cuori. "Destino", il nostro destino: essere, esistere... Come la musica, come Madredeus. Ogni nota della chitarra stava tirando fuori ogni sentimento di saudade dai nostri cuori per unirli poi con ogni sentimento di gioia che li stava aspettando, così come l'uomo aspetta la sua fidanzata per stringerla e confessarle che non sarebbe nulla senza di lei, che non esisterebbe nemmeno. Senza la tristezza, non esisterebbe gioia. Gioia e tristezza per mano. Nessun dubbio, un solo sentimento. Nessun dubbio, il momento più emozionante del nostro cammino. "Silêncio", piansi... Silenzio, posto ove vive questo sentimento, questa comunione di sentimenti. Un nuovo sentimento, almeno per me... forse è quello che gli uomini saggi chiamano pace... Oh benedetto spirito della pace!...
... è solo il paradiso. "O Paraíso". Finalmente abbiamo aperto completamente i nostri occhi, le nostre anime. Nulla da sperare, nulla da mancare. Nessun passato, nessun futuro, solo il presente. Stavamo volando, piangendo, sorridendo, parlando, sentendo. In una parola, stavamo vivendo. Forse fu tutto. Gli angeli dissero arrivederci, ma dobbiamo ricordare che le mani servono anche per chiedere.
Gli angeli tornarono ancora...
... non so se avessero scordato qualcosa, ma... non credo... sapevano perfettamente quello che stavano facendo... chiedemmo aiuto, "Ajuda", quell'aiuto di cui abbiamo bisogno per vivere per sempre nell'eternità, e lo ripeto: per vivere, come in quei momenti. Possiamo trovare questo nell'anima umana, nel cuore umano, basta cercare.
Ci regalarono anche, grazie alle nostre mani tese, un sogno "O Sonho", la guida per le nostre vite nel futuro, forse gli angeli stavano per andarsene, almeno per un lungo tempo "mentale", nelle nostre anime sarebbe stato una eternità "terrena"...
... il raccolto delle nostre mani inesauribili condivise con noi urla di gioia: "Guitarra". Specchio della nostra gioia futura, dei nostri futuri sentimenti misti, del nostro nuovo sentimento. E finalmente, la finestra della "terra dei sogni", "Alfama", culla del fado, culla dei Madredeus, culla della musica e culla delle nostre anime... la fine del cammino di quella notte. Dopo allora fummo capaci di sognare, sentire, vivere...
Grazie per il cammino insieme Madredeus
Forse fu tutto ma non per me e i miei compagni. Noi avanzammo per raggiungere colei che possiede la voce di Dio... incontrai Teresa. Questo grazie ad un altro angelo, un'altra parte di Madredeus. Dico questo perché fece avverare i miei sogni, mi insegnò a mostrare i miei sentimenti con le parole. In una parte nascosta di questo mondo, sai chi sei. Parlai con lei e le uniche parole che apparvero sulle mie labbra, di fronte a loro e nel nome di ogni persona che segue la loro guida in ogni parte del mondo furono:" Grazie. Grazie per questa musica che raggiunge le nostre anime. Grazie per aver aiutato tutti noi a mostrare i nostri sentimenti, per aver toccato i nostri cuori. Grazie e ringrazi anche Pedro, Carlos Maria, Fernando e José, poiché resero possibile questo miracolo di musica. Grazie ancora". Lei mi guardò e con il suo bellissimo ed angelico sorriso e sguardo, pronunziò parole senza alcun suono ma che andarono direttamente alla mia anima e che riempirono completamente il mio essere. Dopo di questo lasciò un segno su un pezzo di carta e scrisse nelle nostre anime. Finalmente dicemmo addio a questi eterni e veloci minuti che stanno ancora fluendo nello spazio del mio cuore, volando sul mio proprio mare.
Grazie Madredeus.
... e questa è la storia di quando andai in paradiso.. o meglio sarebbe dire... la storia di quando decisi di guardare nel mio cuore... il cuore dell'essere umano... il cuore della vita.
Teresa, non smettere mai di cantare con quella voce che fa risplendere i nostri cuori. Madredeus, non fermate mai la vostra musica che fa sorridere il paradiso.
Marco Ortega
Guadalajara, Jalisco, México
Aprile, 1999
dal sito Madredeus - O Porto - http://go.to/madredeus