E' una registrazione discreta, sia nella copertina sia nel soggetto, praticamente senza alcuna menzione o riferimento, se si eccettuano le quattrosfere con su scritto "Suono", "Mente", "Tempo", "Viaggio", che circondano una quinta che dice "Musica". Se la copertina non ha molte parole, la musica all'interno non ha alcuna parola; solo sette composizioni impressioniste ed elettroacustiche, suono sintetizzati generati dalla manipolazione e dalla combinazione di diversi artefatti digitali. Poiché non è strettamente legata agli strumenti, è difficile poter definire questa musica come "strumentale". Anche se suona con un potente senso del ritmo, non è ancora quella che si potrebbe chiamare "musica dance": d'altra parte il ritmo cala fino ai placidi 82 battiti al minuto dell'ultimo tema, "Longitude", che dura per undici minuti e mezzo. Si tratta quindi di una registrazione piuttosto sorprendente. Gabriel Gomes, l'ex-fisarmonicista di Madredeus è stato molto attivo da quando ha lasciato il gruppo - ha prodotto il secondo album del quartetto Danças Ocultas, ha prodotto, con Rodrigo Leão, l'album "Entre Nos e as Palavras" ("Tra noi e le Parole", firmato da Os Poetas - I Poeti), e, più recentemente, ha partecipato alle sessioni di registrazione dell'ultimo album dei Sétima Legião. Egli preferisce guardare a questo "Projecto OM" come una esperienza, o un progetto parallelo della sua carriera. Qualunque cosa sia, lo presenterà dal vivo il prossimo Martedì agli Armazéns Abel Pereira da Fonseca, nella serata finale del Festival "Mergulho no Futuro".
Jorge P. Pires - In una recente intervista, hai detto che questo è un modo bello di fare musica da soli. Il fatto è che la gente si sarebbe aspettata un altro genere di album, e un altro genere di musica, dall'ex fisarmonicista dei Madredeus. Invece, ti sei avventurato in un approccio completamente nuovo...
Gabriel Gomes - Sono sempre stato così, ho sempre amato le avventure. Ma la mia attitudine non è esattamente quella di "essere soli, avere il potere, avere i mezzi, fare tutto ciò che voglio". Ha più a che fare con la fase solistica della vita di ogni musicista, anche se suona con altri. Una fase in cui tutto ciò che sembra importante è di essere vivi e musicisti. La tecnologia che esiste oggi ci rende capaci di rendere la ricerca di un suono in qualcosa di molto concreto, molto fisico. Questo album, ed il "Projecto OM" è lo spazio che ho creato per mettere in pratica questa avventura personale, in un modo che ha sorpreso persino me stesso.
JPP - Ci è stata una pausa tra quando hai cominciato a usare questi mezzi e quando hai cominciato a farci musica?
GG - Si, c'è stata. Ho cominciato ad avvicinarmi a questi mezzi, studiando come funzionavano, quando ero in due diversi gruppi - Sétima Legião e Madredeus - ove i metodi di composizione erano essenzialmente collettivi. In quei giorni, come ben sai, non avevo tempo per creare progetti miei propri e metterli in pratica. Si può lentamente creare alcuni temi musicali, ma costruire su di essi un solido progetto richiede minimo due o tre mesi. Questo era assolutamente fuori discussione, a quel tempo: viaggiavamo sempre e rapidamente, con periodi di pausa molto brevi, rari e instabili. Questa situazione non permettte di lavorare ad un progetto parallelo, non puoi riuscire a miscelare tutto insieme. Ma, a quel tempo, la mia valigia era sempre piena per metà di vestiti, e nellaltra metà vi erano strumenti elettronici. Dovevo portare qualcosa con me, per essere capace di faxare a qualcuno per conto mio, per esercitarmi o registrare qualcosa che mi veniva in mente quando stavo magari camminando in una qualche lontana città di qualche paese straniero. Avevo un Macintosh portatile per la programmazione MIDI, ma a volte ero abituato a registrarmi come qualsiasi musicista fa.
Ma quando stai esplorando le possibilità dei mezzi, è piuttosto inevitabile che andrai a farci qualcosa. Ciò che non sono mai stato capace di fare è di avere gli strumenti per fare qualcosa e non usarli. Quindi, fondamentalmente vi sono due approcci iniziali: o lavori in modo che la macchina suoni "acustica", o fai in modo che i tuoi strumenti acustici suonino "come macchine"...
JPP - In entrambi i modi, questo tipo di musica trasforma il musicista in qualcosa di più dipendente dalla tecnologia e dalle condizioni che richiede...
GG - Si. E' solo che non sono così tecno-dipendente - suono la fisarmonica realmente. Questa è una delle ragioni per cui ho chiamato "Longitude" questo disco. L'altra ragione è che può essere ascoltato dalla prima alla ottava traccia o in senso inverso: nel primo caso il ritmo si spezza, nel secondo si addensa. E' molto ambientale, veramente...
JPP - Di quale ambiente stiamo parlando qui?
GG - E' un ambiente portoghese. Ha una grande relazione con i miei lati personali. Poiché sono portoghese, non avrebbe potuto essere altro che portoghese.
JPP - Anche quando ha un "Bonsai"?
GG - Anche quando ha un "Bonsai". Il tema più ambientale è l'ultimo, intitolato, esattamente, "Longitude". Ha un ritmo che potrebbe venire dall'Alentejo ed il suono di un sythar su di esso. Ha un orizzonte.. E' un ambinete portoghese - viene da un luogo, va in un altro, nessuno sa dove comincia e dove finirà. Il miglior modo per descrivere il mezzo in cui questa musica cresce è "elettro - ambientale".
JPP - Come stai preparando le tue presentazioni dal vivo?
GG - Sto lavorando su alcuni arrangiamenti modificati, migliori di quelli dell'album, presumo; gli effetti saranno azionati in tempo reale dagli strumenti. E' una grande sfida per me. In un modo, va molto bene tra le nuove tendenze annunciate nel festival - e nondimeno, anche se Projecto OM è stato identificato con "Goa Trance", la verità è che non ci ha molto a che fare e non funziona molto bene sulla pista da ballo. E' una cosa molto diversa - un paesaggio, un orizzonte, una transizione tra la pista da ballo e la "musica ambientale".
JPP - Quindi, era questo che volevi quando ancora suonavi nei Madredeus?
GG - No. Nei Madredeus ciò che volevo era far cantare Teresa. All'inizio, quando lasciai il gruppo, sentii una certa dose di paura, ero un po' preoccupato di mostrare questa mia musica, perché la gente la guarda ancora di traverso. Ma la verità è che la prima cosa che feci quando tornai a casa, dopo aver lasciato il gruppo, fu il mio album solo per fisarmonica. Poi venne "Os Poetas". Questo viene al terzo posto.
JPP - Cosa successe a questo album solista per fisarmonica?
GG - E' scritto, è stato suonato, ma non so come o quando verrà pubblicato. E' un progetto molto speciale per me, poiché quella è la musica che ogni musica che ha viaggiato il mondo con Madredeus ha lasciato a casa, dopo qualche anno. Come Carlos Maria Trindade e José Peixoto hanno fatto recentemente, e come Pedro potrebbe fare in futuro. Questo "Longitude" non è esattamente un album solista, è più come una produzione solista con la mia supervisione sul suono. Ciò che voglio realmente fare è di suonare con altre persone - e lo farò. E' solo che oggi ho una attitude più autosufficiente e cauta. D'altra parte, l'aver pubblicato questo album non mi rende meno insensibile alle altre forme di musica.
J.P. Pires
dal sito Madredeus - O Porto - http://go.to/madredeus