Editorial
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(english translation)
First of all, I would like to express my gratitude for all the people which have waitde for this promised edition of De Madredeus, and the ones that in these months have lost their time writing me beautiful things that I will not forget. Many things have happened in these months which have completely cut my attention and my heart from the realization of this journal that required and always rising effort to be completed.
The good things we have lived must be payed, life never gift us anything, and even when it give us something for nothing we are not able to see its value, we misunderstand and we lose even the few things that we have gained or the things that life or the people surrounding us gave us for love.
Few editions ago in an editorial like this one I made my hymn to love as the only source of life. And I was right...maybe. But I was talking about something I have never had. So, do not believe to those words. They are not words from au authority, but just words of a person that has always dreamt the feeling.
Do not ask me so what Love is. I do not know what is it, for me it is just everything and its contrary, at the point that I'm starting to believe that it is not existing, and that the liking (or loving... an impossible translation of "benvolere") too is not existing. Maybe one day I will convince myself that even the genuine liking for some people has really that hidden purpouse that these people screamed to me, behind the protection of a phone. Maybe one day I will be able to hate them and to be hated for something concrete and touchable. Maybe one day I will be able to cancel the few things of me I retain to be good: that cursed liking for those people.
One day, a person which is unconsciously near to all of you, made me know that I'm "somebody without friends". Nothing more true. In that precise moment I judge that as a superficial judgment but I was even more superficial. My own solitude finished to drown the few relations I have built, whose bases made of "liking" I supposed to be firm, but they melted at the first ray of sun, at the first change of weather. Another person unconsciously near you told me indirectly that my presence was an act of vampirism. Nothing more true: I was trying to suck the blood I don't have.
Maybe one day I will discover that even music has an hidden purpouse, that is mere existence on Earth has a cruel meaning... Who knows? Maybe one day I will discover that even the music that I felt in the most deep way, in that heart that I supposed to have, just bounced in the empty cavern of my chest, dceiving my mind and all of you, making you believe that I am a sensitive person. A beautiful day of sun I will discover that even Madredeus has an hidden purpouse.
I do not feel anything I have pretended to feel
I do not think anything that I have pretended to think
I do not like or love anybody of the ones I told that I like or love
My poetry is an immense mass of fucking shit.
The only thing I'm certain about and that I am not saying all this to tell you that I'm the good one and that all the others are bad and that nobody understands me. It seems to me obvious that if nobody understands us, then we have some problems. Nobody understands me, that's a reality, but that's also my problem...
This is the reason why this is the last edition of De Madredeus and probably even the last update of the site. Who knows how many will cry for that!!
(original italian version)
Prima di tutto vorrei esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno aspettato questa promessa edizione di De Madredeus, che in questi mesi hanno perso il loro tempo a scrivermi cose belle che ancora ricordo. Molte cose sono accadute in questi mesi che hanno distolto la mia attenzione ed il mio cuore dalla realizzazione di questa rivista che ogni volta mi richiedeva sempre maggiori sforzi.
Ciò che di buono si vive viene sempre pagato, la vita non regala nulla, e quando anche ci regala qualcosa non siamo capaci di vederne il valore, fraintendiamo e perdiamo anche quel poco che abbiamo avuto la fortuna di avere in regalo. Non capiamo le persone, lasciamo che la nostra paura di fronteggiare la verità ci rubi ciò che ci siamo guadagnati o che la vita o le persone che ci circondano ci hanno donato, per amore.
Poche edizioni fa in un editoriale come questo inneggiavo proprio all'amore come unica fonte di vita. E avevo ragione... forse. Ma parlavo di ciò che non avevo e che non ho. Quindi non credete a quelle parole. Non si tratta di una autorità in materia che parla, ma solo di una persona che ha sempre sognato il sentimento.
Non mi chiedete quindi ora cosa sia l'Amore di cui tanto parlo. Non so cosa sia, per me è tutto ed il contrario di tutto, al punto che comincio a credere che non esista affatto, e che non esista nemmeno il benvolere. Forse un giorno riuscirò a convincermi che pure il bene genuino che voglio a certe persone ha realmente quel secondo fine che quelle stesse persone mi hanno urlato addosso, riparate da una cornetta del telefono. Forse un giorno riuscirò ad odiarle e a farmi odiare per qualcosa di concreto e tangibile. Forse un giorno riuscirò a cancellare quel poco che credo sia buono in me: quel maledetto benvolere per quelle persone.
Un giorno, una persona a voi inconsciamente molto vicina, mi fece sapere che sono "una persona con pochi amici". Niente di più vero. In quel momento lo giudicai come un giudizio superficiale, ma fui superficiale io stesso. La mia solitudine ha finito per strozzare persino quel minimo di relazioni che mi ero costruito, che pensavo avessero solide basi di benvolere, ma proprio quel benvolere si sciolse come neve al primo sole, alla prima turba atmosferica. Un'altra persona a voi sempre inconsciamente vicina, mi disse indirettamente che la mia presenza era un atto di vampirismo. Niente di più vero: cercavo di succhiare il sangue che non avevo.
Forse un giorno scoprirò che persino la musica ha un secondo fine, che la sua stessa esistenza sulla Terra ha un fine malvagio, di cui magari sono un autorevole interprete. Chi lo sa? Magari un giorno scoprirò che anche la musica che più ho sentito dentro, in quel cuore che supponevo di avere, rimbalzava nell'antro vuoto del mio petto, ingannando la mia mente e tutti voi facendovi credere che io sia una persona sensibile. Un bel giorno di sole scoprirò che anche Madredeus ha un secondo fine.
Non sento nulla di ciò che dico di sentire.
Non penso nulla di ciò che dico di pensare.
Non voglio bene a nessuno di coloro a cui ho confessato il mio benvolere.
La mia "poesia" è un immenso ammasso di stronzate.
L'unica cosa di cui sono certo è che non dico tutto questo per far sembrare che io sia buono e che nessuno mi capisce. Mi sembra ovvio che se nessuno ci capisce siamo noi ad essere sbagliati, a non farci capire...
Per questo motivo questa è l'ultima edizione di De Madredeus e probabilmente l'ultimo aggiornamento del sito. Chissà in quanti piangeranno!
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Madredeus - O Porto