Recital

Parma,

still in the mind I have that sunny day in the Pilotta's courtyard, that day which so much gave and stole me.
Those walls, that war and men's madness made unfinished, gifted to that evening the beauty of imperfection and the glamour of what has no end, like those love sentences in which only our breathe can put the full stop.
Those walls became an eternal love declaration to this music, to the woman that I still have to find and to the love that I lived and lost.
And as in an immense painting of life, every element of my existence took part of that night in a kaleidoscope of colours, emotions and not-said-words.

The city, the family,
the music and the poetry
of a loved pair of eyes
made the night a painting
of drowned and loose stars
in the abyss of a dying love.

Fano,

I passed that overheated day waiting with frenzy the music that should stop the thoughts on the precedent day. I still was not aware that those notes bring us to the heart and that the errant and nomad thought is brought where love, lived or remembered, is.
In the ancient Courtyard in which that concert lived, my heart made the longest journey, the most dangerous initiation: it learnt to forget love

A thousand six hundred hands
broke a silence of breathes
and the titanic note
of a divine voice
while
A thousand six hundred memories
broke a silence of tears
and the titanic words
of a demonic letter

Bollate,

there was the entire Milano in that evening in Bollate under that immense marquee. There was the entire Milano, with its races, its realities, its clans and its idiosyncrasies.
An arrogant and pretentious Milano in the regards of that noble and humble music that was triumphant after that challenge with that heterogeneous and (for the majority) ignorant mass.
Of that evening I will always remember the "meltin' pot" of silhouettes and stereotypes united by a metropolitan snobbery not allowed by culture.
But I will also remember a quick meeting that, without any note, unveiled me the beauty of music.

An old and green car
on the old and green paths
of a withered nobility.

You drove me to the Villa
with elegance and nobility
while your disquieting appearance
distilled magical words on that music
that your sensitive soul couldn't listen

Cesena,

an evil sky with clouds on the fortress; war displayed into peace or maybe peace sang in war because I heard peace in that fortress protected from the world, from its wars, from its injustices. The door of that construction was also a interior door and I left behind it the interior wars, the interior fights, the interior injustices.

On the war altar
ended in the night
the conflict of a
warless soul

Sorcerer of an unknown rite
was the music, the beauty
and the absence of past and memory;
we only saw a future
whose beauty was music
and memory hope

Prato,

for a whole night my steps sang in the streets of this small city. They evoked again the music that had started at the end of the sun and could leave my mind to rest silently in my heart only when the great sphere rose on my tired face with its music of colours.

That sweet dawn
painted in the sky
the sunny and fragile
colours of
the girl I'd in my heart.

Corvinus

(italian version)

Parma,

ancora nella mente porto quel giorno di sole nel cortile della Pilotta, quel giorno che tanto mi diede e tolse.
Quelle mura che la guerra e la follia degli uomini resero incompiute donarono a quella sera la bellezza dell'imperfezione e il fascino di ciò che non ha fine , come quelle frasi d'amore a cui solo il respiro può mettere il punto.
Quelle mura così divennero una eterna dichiarazione d'amore per questa musica, per quella donna che devo ancora trovare e per quell'amore che ho vissuto e perso.
E come in un immenso quadro di vita, ogni elemento della mia esistenza prese parte a quella notte in un caleidoscopio di colori, emozioni e parole non dette.

La città, la famiglia,
la musica e la poesia
d'un amato sguardo
fecero della notte un quadro
di stelle affogate e sparse
nell'abisso d'un cuor infranto

Fano,

passai quella torrida giornata attendendo con frenesia che la musica ponesse fine ai pensieri del giorno prima. Non avevo ancora capito che quelle note portano al cuore e quando il pensiero è vagabondo e nomade viene da queste condotto là ove è l'amore, vissuto o ricordato che sia.
Nell'antica Corte in cui visse quel concerto, il mio cuore compì il viaggio più lungo, l'iniziazione più travagliata: imparò a dimenticare l'amore.

Mille e seicento mani ruppero
un silenzio di respiri
e la titanica nota
d'una voce divina
mentre
Mille e seicento ricordi rompevano
un silenzio di lacrime
e le titaniche parole
d'una lettera infame

Bollate,

c'era tutta Milano quella sera a Bollate sotto quell'immenso tendone. C'era tutta Milano, con le sue razze, le sue realtà, i suoi clan e le sue idiosincrasie.
Una Milano arrogante e pretenziosa nei confronti di quella musica nobile e umile che uscì tuttavia trionfante dal suo scontro con una massa informe e perlopiù ignorante.
Di quella serata ricorderò sempre il "meltin' pot" di sagome e stereotipi tutti accomunati da uno snobismo metropolitano non giustificato dalla cultura.
Ma ricorderò anche un incontro fugace che senza alcuna nota mi svelò la meraviglia della musica.

Una vecchia e verde carretta
sui vecchi e verdi sentieri
d'una nobiltà appassita.

Mi scarrozzasti fino alla Villa
con eleganza e nobiltà
mentre il tuo truculento aspetto
distillava parole magiche su quella musica
che l'animo tuo meritevole non poté sentire

Cesena,

un cielo malvagio di nuvole su di una rocca; guerra ostentata nella pace o forse pace cantata in guerra, poiché fu infatti pace quella che sentii in quella rocca riparata dal mondo, dalle sue guerre, dalle sue lotte, dalle sue ingiustizie. La soglia di quella costruzione fu anche una soglia interiore e lasciai di la da essa le guerre interiori, le lotte interiori, le ingiustizie interiori.

Sull'altare della Guerra
finì quella notte
il conflitto d'una
anima imbelle

Stregone d'un rito ignoto
fu la musica, la beltà
e l'assenza di passato e ricordo;
vedemmo solo un futuro
la cui beltà era musica
e il ricordo speranza

Prato,

per una notte intera i miei passi cantarono per le strade di questa piccola città rievocando una musica che iniziò allora al finir del sole e poté lasciar la mia mente per riposarsi silente nel mio cuore solo quando la grande sfera si affacciò sul mio volto stanco con la musica di colori

Quell'alba dolce
dipinse in cielo i
colori solari e
fragranti di
colei che portai in cuore.

Corvinus

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